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LItalia vuole bloccare ChatGPT cosa DEVI sapere 800x450 2 jpg
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Intelligenza Artificiale

ChatGPT bloccato in Italia, il provvedimento del Garante e come aggirarlo

Questa mattina, il Garante della privacy Italiano, ha deciso di bloccare ChatGPT per tutti gli italiani.

Siamo tornati nel medioevo, quando le donne venivano accusate di stregoneria e bruciate sul rogo. In un mondo dove il cambiamento è dietro l’angolo, chi non comprende ha paura di una nuova tecnologia.

Ed è così che questa mattina del 1 aprile 2023, quando tutti si aspettano un “Pesce d’Aprile”, il Garante per la Privacy Italiano, ha deciso di bloccare, agli utenti italiani, l’accesso alla famosa piattaforma.

Rendendo di fatto inibito uno strumento di lavoro che ad oggi, stava semplificando la vita di moltissimi italiani.

Alert di ChatGPT che informa gli utenti sul blocco
La comunicazione che si legge su chat.openai.com, ricevuta anche tramite email dagli utenti

Poche ore fa, dunque, è stata diffusa la notizia che il famoso servizio di intelligenza artificiale generativa di OpenAI, ChatGPT, è stato temporaneamente bloccato in Italia dall’azienda stessa per affrontare questioni legate alla privacy degli utenti. La sospensione immediata del servizio nel paese è stata decisa dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali, affermando che OpenAI raccoglie dati personali illegalmente. Inoltre, OpenAI non dispone della verifica dell’età, rendendo il chatbot disponibile anche agli utenti di età inferiore ai 13 anni. Il comunicato stampa cita diversi aspetti della gestione dei dati degli utenti da parte di OpenAI. Da un lato, c’è la violazione dei dati che ha interessato le conversazioni e le informazioni di pagamento di ChatGPT. D’altra parte, c’è la raccolta dei dati degli utenti di OpenAI, inclusa la massiccia raccolta di dati per l’addestramento degli algoritmi. 

In questo articolo, risponderemo a due delle domande più comuni che gli utenti si stanno ponendo in queste ore: è ancora possibile utilizzare ChatGPT in Italia? E per gli abbonati a ChatGPT Plus, cosa succederà ai soldi spesi? Inizieremo con la prima domanda e poi ci occuperemo della seconda.

È ancora possibile utilizzare ChatGPT in Italia?

Sì, è possibile utilizzare ChatGPT in Italia tramite una VPN. Senza VPN, il sito web mostra il messaggio di cui sopra, che indica l’impossibilità di utilizzare il servizio, mentre su Bing Chat vengono visualizzati solo risultati di ricerca correlati. Dopo aver installato e configurato una VPN, selezionate un paese diverso dall’Italia come localizzazione per aggirare il blocco e simulare la vostra presenza all’estero. In questo modo, potrete accedere nuovamente alla schermata iniziale di ChatGPT e alla versione integrata in Bing Chat di Microsoft.

Se non sapete quale VPN scegliere, vi consigliamo ProtonVPN, gratuita ma con qualche limitazione in velocità (parliamo di 50 Mb/s in download comunque), nulla a che vedere comunque con l’utilizzo di ChatGPT che funzionerà senza problemi di caricamento. (TechJournal non riceve alcuna commissione dalla sponsorizzazione di questo prodotto n.d.r.)

Posso ottenere un rimborso per l’abbonamento a ChatGPT Plus?

Per quanto riguarda la seconda domanda, abbiamo buone notizie. OpenAI ha annunciato che rimborsa gli abbonamenti di ChatGPT Plus pagati nel mese di marzo agli utenti italiani e sospende temporaneamente i rinnovi degli abbonamenti nel paese. L’azienda si impegna a proteggere la privacy delle persone e intende lavorare con l’Autorità garante per ripristinare l’accesso il prima possibile.

I rimborsi verranno effettuati sul metodo di pagamento originale entro 5-7 giorni, ma l’operazione sarà avviata immediatamente e potrebbe essere completata in tempi più brevi. Per ulteriori domande o dubbi riguardanti ChatGPT o il processo di rimborso, è stato preparato un elenco di FAQ disponibili tramite il link fornito nel messaggio.

Per coloro dunque, che hanno attivato Chat GPT Plus, a seguito della presentazione del modello GPT 4, ci sarà un rimborso, ma le perplessità rimangono.

Written By

Andrea è uno sviluppatore PHP classe 1990. Appassionato di tecnologia fin da bambino, si evolve nel tempo come programmatore. "Amo la tecnologia, è il mio lavoro, il mio pane quotidiano, sono appassionato dei prodotti Apple e di tutto ciò che ruota attorno all'ecosistema"